In attesa del via libera ufficiale per le operazioni in entrata, il tecnico toscano ha già messo nel mirino il pupillo: colpo complicato
Proprio nel momento più difficile di un avvio di stagione giocoforza già complicato dall’impossiiblità di fare mercato nella sessione estiva, la Lazio ha tirato fuori gli artigli. Proprio come aveva chiesto a gran voce il suo condottiero, che aveva tentato di far leva su parole come ‘identità’, ‘orgoglio’, ‘volontà’ per venire a capo di partite potenzialmente complicate.

Come quella contro il Genoa a Marassi subito dopo il derby, ad esempio, quando i biancocelesti si sono presentati con soli due centrocampisti, cruda conseguenza di una stracittadina fatta di infortunati e giocatori espulsi, che vide la Lazio uscire dal campo livida di rabbia e senza punti in cascina.
O la pazza partita contro il Torino, quella che ha visto i granata passare in vantaggio al 93′ ma essere raggiunti al 100′ da una squadra mai doma, che non ha accettato una bruciante sconfitta. Con l’infermeria sempre piena (al lungodegente Rovella si sono aggiunti, solo nelle ultime due settimane, i seri infortuni di Castellanos e Cancellieri), Sarri sta facendo di necessità virtù: i risultati, almeno nelle quattro gare successive alla sconfitta con la Roma, dicono 8 punti in 4 partite. Niente male per un gruppo che pareva potesse sfaldarsi del tutto già un mese fa.
Forte di una rinascita di cui è quasi unanimemente considerato l’artefice, l’allenatore toscano intende ora far valere le sue ragioni anche in sede di mercato. Sempre che effettivamente arrivi il ‘via libera’ ai colpi in entrata tanto atteso dall’ambiente.
Sarri punta il pupillo: ecco il Piano B se non arriva il nerazzurro
Fermo restando che la società di Claudio Lotito non sa ancora se e come potrà muoversi senza restrizioni a gennaio o se dovrà rispettare un saldo complessivo pari a zero, ‘Il Messaggero’ sostiene che il club probabilmente ricorrerà ad operazioni in prestito con obbligo di riscatto, in modo da non appesantire il “costo del lavoro allargato”. A marzo per esempio la Lazio dovrà mantenere il rapporto tra spese e ricavi entro il 70%, motivo per cui è presumibile che si cominci con le auspicate cessioni, già concordate tra il tecnico e il DS Fabiani, di Dele-Bashiru, Belahyane e Noslin.

A fronte di tali rinunce, ecco il nome forte fatto dal mister di Figline Valdarno. Parliamo di Piotr Zielinski, il polacco allenato da Sarri per tre anni a Napoli ed elemento non certo indispensabile nelle rotazioni di Cristian Chivu all’Inter.
Sebbene l’ingaggio del centrocampista sia fuori dai parametri degli stipendi stabiliti dal club, Fabiani proverà a fare un tentativo per uno dei pupilli del suo allenatore. Qualora non si riuscisse nel colpo da novanta, ecco pronto il Piano B. Che risponde al nome di Ivan Ilic, il serbo in forza al Torino che l’ex allenatore dei biancocelesti Marco Baroni sta relegando spesso e volentieri in panchina.





