Il giocatore, rientrato da poco a totale disposizione del tecnico Sarri, si è confessato: arrivano clamorose rivelazioni
Per qualche tempo, nella scorsa discontinua stagione del club biancoceleste, era sembrato una freccia imprendibile. Col suo sinistro, accompagnato da un’ottima corsa e da un dribbling secco che metteva a sedere gli avversari, il danese era stato l’arma in più di una Lazio che frequentava con regolarità le zone nobili della classifica.
Poi, vittima anche di un calo generale nelle prestazioni e di un cammino che avrebbe poi portato addirittura alla mancata qualificazione a qualsivoglia competizione europea, l’attaccante si è smarrito. Il cambio alla guida tecnica, certificato dal ritorno di Maurizio Sarri – con cui il calciatore aveva già lavorato nel 2023/24 – avrebbe potuto e dovuto dare ulteriori possibilità al mancino classe 2001 che però, suo malgrado, ha dovuto fare i conti con una buona dose di sfortuna.
Si è raccontato a cuore aperto, Gustav Isaksen, sia nel corso di un’intervista rilasciata al portale danese ‘Dagbladet‘, sia al sito ‘Sport.TV2.dk’, al quale ha svelato i veri motivi, entrando nel dettaglio, della sua prolungata indisponibilità, terminata poi con l’ingresso in campo, partendo dalla panchina, nella sconfitta patita per mano del Sassuolo lo scorso 14 settembre.
“Sarri? Ora è cento volte più facile allenarsi con lui. All’inizio, quando sono arrivato alla Lazio, è stata davvero dura, mentre adesso ho un il grande vantaggio di conoscere bene l’italiano. In più conosco anche le sue tattiche e i suoi metodi di lavoro, quindi so cosa vuole“, ha detto lo scandinavo al media danese.
Come noto, al di là di alcune speculazioni riguardanti una non perfetta sintonia tra le richieste del vulcanico tecnico toscano e le caratteristiche di Isaksen, per sua stessa natura un po’ anarchico, il calciatore ha iniziato la nuova stagione con un problema fisico che lo ha condizionato anche, se non soprattutto, mentalmente.
“La mononucleosi mi ha fatto impazzire. Sono rimasto sdraiato a guardare il soffitto per 14 giorni senza sapere quando sarei potuto tornare alla mia normale vita quotidiana. Improvvisamente, dopo un allenamento, ho sentito il mio corpo completamente distrutto, così sono andato a farmi un massaggio nella speranza di rilassarmi un po’. Mentre ero sdraiato sul divano, ho iniziato a sentire un forte freddo e, contemporaneamente, un forte mal di gola. All’inizio il medico pensava fosse solo faringite. Pensavo di essere fortunato, presto sarei guarito. Ma poi ho iniziato a sentirmi sempre peggio“, ha rivelato a ‘Sport.TV2.dk’,
“Sono rimasto isolato due settimane nelle strutture del club, dove sono stato costantemente monitorato da un medico. Sono stati molto cauti perché temevano che potessi contagiare i miei compagni di squadra, quindi non hanno corso rischi. Sono state settimane difficili, perché quando stava arrivando anche la febbre, contemporaneamente avevo la gola gonfia e facevo fatica a deglutire“, ha concluso il calciatore.
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