C’è già un allenatore a rischio in Serie A, la terza giornata potrebbe essere decisiva: rischia l’esonero, cosa sta succedendo
Può sembrare incredibile, e forse lo è, ma in Serie A c’è già una panchina a rischio. E forse non solo una. Dopo un inizio di campionato non proprio esaltante, un allenatore importante potrebbe già giocarsi il tutto per tutto nella prossima giornata, la terza di campionato, la prima con il mercato chiuso e la prima di ritorno da una sosta per le Nazionali. I risultati per il momento non lo hanno, infatti, aiutato, e la perplessità attorno alla sua panchina si sta facendo sempre più forte.

Che potesse rappresentare un rischio, e che fosse stato accolto con un certo scetticisimo, non è d’altronde una grande novità. Fin dal suo annuncio come nuovo tecnico dell’Atalanta, Ivan Juric aveva diviso l’ambiente nerazzurro. E questo non solo perché, per quanto il suo calcio sia simile a quello del maestro Gasperini, non è del tutto uguale, ma anche perché il suo curriculum era stato appesantito di recente da flop clamorosi.
Per il tecnico croato sono ormai lontani i tempi di Verona, in cui si era imposto come uno dei migliori allenatori emergenti, o anche di Torino, squadra portata, in tre stagioni, sempre a ridosso della zona europea (con due decimi posti e un nono). Le sue ultime due avventure si sono concluse male, malissimo, e in fretta.
A Roma, lo scorso anno, è durato 8 partite (condite da 4 sconfitte). A Southampton, nel resto della stagione, ha accompagnato verso il disastro una squadra che, va detto, già al suo arrivo era messa male. Certo, 12 sconfitte in 14 gare forse non le avrebbe però pronosticate nemmeno il più pessimista dei tifosi. Ed è anche per questi numeri impietosi che a Bergamo cominciano a temere.
Juric verso l’esonero, terza giornata decisiva: l’allenatore è a rischio (ma non è l’unico)
Si arriva così, dunque, alla situazione già caldissima che lo sta accompagnando in questi giorni. Indebolito da una fiducia ben poco salda, almeno da una parte dell’ambiente bergamasco, Juric non è riuscito a convincere i suoi detrattori nelle prime due giornate di campionato.
E pensare che il calendario sembrava avergli dato una mano. Invece, il tecnico si è presentato al pubblico nerazzurro con due pareggi inattesi, uno in casa contro il neopromosso Pisa, l’altro in trasferta a Parma, su un campo ostico ma non impossibile da conquistare.

Il risultato? Due punti su sei conquistati e la sensazione, sempre più netta, che forse stavolta, dopo tanti anni, a Bergamo potrebbero aver sbagliato la scelta. Sarà quindi al rientro che Juric potrebbe giocarsi il tutto per tutto. Non dovesse fare risultato in casa contro il Lecce, le cose per lui potrebbero infatti davvero mettersi male.
Come magra consolazione per l’ex allenatore della Roma resta il fatto che, probabilmente, a fargli compagnia ci sia già almeno un allenatore in Serie A. Al di là di Chivu, che con la sconfitta contro l’Udinese ha perso molta fiducia da parte della tifoseria, ma non ha compromesso quella da parte della dirigenza, è un altro il tecnico che al rientro potrebbe già giocarsi la panchina, peraltro su un campo difficile come l’Olimpico di Roma: Marco Baroni.
Dopo la manita rifilatagli dall’Inter, l’allenatore ex Lazio ha infatti strappato solo un pareggio a reti bianche, in casa, contro la Fiorentina, non dimostrando grandi passi avanti nel gioco. Non proprio il massimo per ricucire lo strappo con la tifoseria, uno strappo che, peraltro, deriva più dall’esasperazione nei rapporti tra il popolo granata e il presidente Cairo, che non dal lavoro, per ora non giudicabile, del tecnico arrivato quest’anno con l’obiettivo di riportare il Toro in Europa. Mission impossible, o quasi.