I tifosi del fuoriclasse azzurro, ormai prossimo al rientro in campo, sono imbufaliti col serbo: le sue parole infiammano l’attesa
Di fronte al tennista Novak Djokovic, vera e propria leggenda vivente del nobile sport con la racchetta, è giusto togliersi dieci cappelli. Alla veneranda età di 37 anni, dopo aver vinto tutto quello che c’era da vincere – l’ultimo titolo, quello mancante, è arrivato alle Olimpiadi di Parigi 2024 la scorsa estate – il serbo lotta ancora come un leone in campo.
Il prossimo obiettivo, lo stesso sfumato a Miami per effetto della sconfitta in doppio tie-break contro Jakub Mensik, è il 100esimo titolo ATP di una carriera già straordinaria. Ovviamente, nell’agenda del nativo di Belgrado, c’è anche il 25esimo Major che, se conquistato, lo renderebbe il tennista più vincente della storia in solitario. Comprendendo nel conteggio anche le donne, con la leggendaria Margaret Court appaiata a 24 come lui.
Onore e gloria al giocatore Djokovic, dicevamo: un pensiero certamente condiviso anche dai tantissimi fans di Jannik Sinner, protagonista di una rivalità eccitante – per quanto lo slavo sia a fine carriera – con l’ultimo superstite della triade dei ‘Big Three’.
Gli stessi ‘Carota Boys’ che magari, fino a qualche anno fa, prima dell’esplosione del talento altoatesino, avevano in Djokovic il loro idolo di gioventù, non sono però rimasti affatto contenti dell’ultima uscita pubblica del serbo. Il quale ha in un certo senso non sottolineato a dovere la superiorità mostrata da Sinner fino a quando la WADA non ha deciso di fermarlo per tre mesi, dopo il patteggiamento tra le parti dello scorso 15 febbraio.
Djokovic ‘snobba’ Sinner: i tifosi restano di sasso
Intercettato dal prestigioso quotidiano francese ‘L’Equipe‘, il fuoriclasse di Belgrado ha parlato delle gerarchie nel tennis moderno, aprendo a sorpresa alla possibilità che Zverev ed Alcaraz (deludenti proprio in contumacia Sinner ed entrambi impossibilitati ad insidiare il suo primo posto nel ranking fino al suo rientro) possano essere un pericolo per la leadership di Jannik. Che, fino a prova contraria, appare davvero solida e non solo per le manifeste difficoltà dei suoi rivali.
“Quando vinci uno Slam, conquisti 2.000 punti, che sono tanti… Probabilmente Zverev non è contento dei suoi ultimi tornei, come immagino non lo sia nemmeno Alcaraz, ma tutti giocano un tennis fantastico ultimamente. Il dominio a cui ci eravamo abituati, o che ci aspettavamo di vedere, non è più garantito. Tuttavia, la stagione è lunga e sono sicuro che i tre giocatori che abbiamo appena menzionato saranno i tre che si contenderanno il numero uno al mondo alla fine dell’anno“, ha detto il serbo nell’incontro col giornale transalpino.
