Il tecnico parmigiano, tornato alla vittoria nel match di Conference League, guarda già al prossimo impegno in Serie A: vietato sbagliare
Un brodino corroborante. Forse anche qualcosa in più considerando gli ottimi segnali di ripresa forniti dalla squadra nel suo complesso e da alcuni singoli chiamati a battere un colpo. Pur rivoluzionata nell’undici di partenza – come del resto ampiamente annunciato – la Fiorentina di Stefano Pioli è tornata alla vittoria. Una gioia, quella dei tre punti, finora arrivata in stagione solamente nelle gare europee.
Archiviata con autorità la pratica Rapid Vienna, la compagine viola si rituffa ora in campionato, dove ad attenderla ci sarà il Bologna dell’ex Vincenzo Italiano, attualmente ricoverato in ospedale per una polmonite ma determinato ad esserci in una sfida particolarmente sentita anche dalle due tifoserie.
La speranza dei sostenitori toscani è che ora, incamerati i tre punti in Conference League, si possa concedere il bis in Serie A, mettendo a frutto i progressi comunque visti sia contro la Roma che contro il Milan nelle ultime due beffarde sconfitte in campionato.
Per il confronto con la formazione felsinea l’allenatore parmigiano riproporrà dall’inizio alcuni big esclusi dall’undici titolare in Austria: la grande novità sarà soprattutto in attacco, dove un esperto e navigato bomber già si candida al ruolo di partner del sicuro rientrante Moise Kean.
Scatta l’ora di Dzeko anche in campionato: il bomber è pronto
In campo per 76 minuti nella gara di Conference disputata ieri, Edin Dzeko ha fatto il suo, mettendo la sua firma ad inizio ripresa sfruttando un cross basso di Fortini dalla destra. A differenza del collega di reparto Roberto Piccoli, che pareva in ballottaggio con lui nel pre-gara, salvo poi affiancare il bosniaco dall’inizio, l’ex Roma ed Inter si è mosso con ottima disinvoltura, legittimando i pensieri di coloro che avrebbero voluto vederlo in campo per più minuti anche in Serie A.
A meno di clamorosi ripensamenti, il desiderio sarà esaudito tra qualche giorno in occasione del citato Derby dell’Appennino. Accanto a Kean dovrebbe agire proprio l’esperto attaccante, la cui presenza tra i titolari dovrebbe causare l’accomodamento in panchina sia di Piccoli che di Albert Gudmundsson, anche lui a segno contro il Rapid nel finale.
Nel momento del bisogno quindi, in una gara decisiva per l’immediato futuro di Pioli, il mister si affida all’esperienza del campione, che può dare una scossa non solo a livello tecnico ma anche di leadership emotiva nei confronti di un gruppo che sembra ancora troppo fragile emotivamente.
