Nel bel mezzo della partita tra Norvegia ed Italia, un disastro per gli azzurri, è stato colto un labiale di Luciano Spalletti, CT azzurro, all’indirizzo di Riccardo Orsolini, tra i migliori in quanto unico a provarci e non arrendersi. Ecco che cosa ha detto.
La Nazionale italiana, da ormai tanti, troppi anni, dà la netta sensazione di essere una squadra senza né capo né coda. E’ arrivata da questo punto di vista la conferma del fatto che la vittoria ad Euro 2020 sia stata una sorta di congiuntura astrale, merito dei calciatori e del commissario tecnico dell’epoca Roberto Mancini. Non di certo una rinascita del movimento calcistico italiano. Che fa fatica ormai da tantissimo tempo a sfornare dei talenti o, se li sforna, non riesce a valorizzarli come si dovrebbe.
La partita contro la Norvegia, una Nazionale in costante crescita negli ultimi anni e per questo anti Italia per eccellenza, ne è stata una conferma dolorosa ed evidente. In tal senso, nel bel mezzo dell’umiliazione di ieri sera è stato colto un labiale da parte del CT Luciano Spalletti indirizzato proprio a Riccardo Orsolini. L’ala destra del Bologna è stato, per il tempo trascorso in campo, l’unico a provarci realmente ed ecco che cosa gli ha detto l’ex allenatore del Napoli, che pure ha faticato tanto a convocarlo, preferendogli spesso altri profili.
Spalletti ad Orsolini, ecco che cosa si è colto dal suo labiale
E’ stato l’unico, Orsolini, a dare la sensazione di non volersi arrendere e di volerci provare fino alla fine. L’azione più significativa dell’Italia porta proprio la sua firma. Si è accentrato, ha spostato la palla sul suo mancino ed ha calciato verso la porta, mancando di pochissimo il bersaglio. Un tentativo almeno per provare a ribellarsi ad un destino beffardo al quale tutti i suoi compagni di squadra hanno dato la sensazione di essersi arresi praticamente subito. Ed ecco la reazione di Spalletti a questa azione.
Come sottolineato da Calciomercato.com, infatti, il CT si è rivolto ad Orsolini con delle parole che fanno riflettere: “Gioca con la squadra, non andare da solo”. Un segnale dell’insofferenza del tecnico per l’individualismo di Orsonaldo, come è stato ribattezzato a Bologna. Una reazione sicuramente anomala. Magari non farà parte delle sue indicazioni, ma si è pur sempre trattato di un pericolo portato alla porta della Norvegia. Cosa, ieri, non così comune.
Spalletti ieri ha annunciato che qualcosa cambierà in futuro e chissà che non ci possa essere un ritorno alle ali, con Zaccagni ed Orsolini che in un contesto di questo tipo potrebbero essere utili come il pane. E questo inevitabilmente crea delle tensioni sulle convocazioni di Spalletti.
