Dopo il clamoroso esonero del tecnico italo-brasiliano, emergono dei retroscena sul difficile rapporto col big: rivelazioni inaspettate
Dal momento in cui, e si era ancora tecnicamente in un periodo antecedente all’apertura ufficiale della sessione estiva di scambi, la Juve ha annunciato che Thiago Motta sarebbe stato il tecnico della prima squadra, il Football Director Cristiano Giuntoli ha iniziato a tessere la sua tela sul mercato per accontentare il suo pupillo in qualsivoglia richiesta.

A partire dal mancato rilancio contrattuale per tenere in rosa Adrien Rabiot, finendo con le cessioni di Moise Kean e Federico Chiesa, ritenuti evidentemente non adatti alle convinzioni tattiche del mister, il dirigente ha tentato in tutti i modi di arrivare a quegli obiettivi designati come prioritari forse addirittura prima del fatidico accordo ufficiale tra la ‘Vecchia Signora’ e Thiago Motta.
È stato così che, a parte le eccellenti partenze di cui sopra, Giuntoli non si è fatto troppi problemi a cedere gran parte dei gioielli usciti dal laboratorio della Next Gen pur di incassare circa 80 milioni dalle partenze degli stessi. Il tutto per finanziare due colpi che, sebbene arrivati negli ultimi giorni di contrattazione, erano cerchiati in rosso nell’agenda di mercato dei bianconeri da mesi.
Stiamo parlando di Nico Gonzalez e soprattutto di Teun Koopmeiners, il leader del centrocampo di un’Atalanta che appena pochi mesi prima aveva alzato al cielo una storica Europa League.
Dopo un’estenuante trattativa, con l’olandese che ad un certo punto non ha nascosto quale fosse il suo desiderio, il giocatore è passato alla Juve per oltre 54 milioni di euro. Inevitabile che poi le aspettative sul suo rendimento fossero elevatissime.
Koopmeiners flop, le responsabilità di Thiago Motta
Fortemente voluto quindi da Thiago Motta, Koopmeiners avrebbe dovuto rappresentare il leader di centrocampo attorno al quale far ruotare tutta la squadra, ma le cose – ci dice la storia – non sono andate esattamente come previsto.

Al netto di una condizione fisica ancora deficitaria lamentata nelle prime partite della stagione, e di qualche piccolo infortunio di troppo che può averlo limitato nel rendimento, il centrocampista oranje è sembrato un pesce fuor d’acqua in campo. E qui, secondo un giornalista molto vicino alle vicende bianconere, entrerebbe in gioco il ruolo giocato da Thiago Motta nella deludente resa del classe ’98.
Troppo spesso partito dalla panchina per scelta tecnica, istruito di compiti tattici che mal si confacevano alle sue caratteristiche anche quando schierato titolare, Koopmeiners è stato l’emblema della difficile stagione bianconera. La ‘colpa’, secondo il giornalista de ‘La Stampa’ Gianluca Oddenino, intervenuto a ‘Ti Amo Calciomercato‘ sul canale Youtube ufficiale di Calciomercato.it, sarebbe da ricercare, almeno parzialmente, nelle scelte del suo ormai ex allenatore.
“Per Koopmeiners credo sia ormai una questione fisica e mentale. Il giocatore è divorato dall’ansia di prestazione. La telenovela estiva ha lasciato strascichi sul calciatore. Aggiungiamo che i compiti tattici che Motta gli ha affidato di volta in volta, sempre diversi, non lo hanno aiutato“, la sentenza di Oddenino.