Il tecnico parmigiano, per il quale saranno decisive le prossime partite, rivoluziona la squadra in vista dell’impegno europeo
A livello strettamente personale – qualcosa che ha gratificato certamente la persona, ma non l’allenatore in questo dato momento storico – Stefano Pioli la sua soddisfazione se l’è tolta. L’applauso col quale San Siro ha accolto in campo il tecnico del 19esimo Scudetto rossonero è stato certamente apprezzato dal parmigiano, di tutt’altro umore poi a fine partita nel commentare ai microfoni delle televisioni l’assurdo rigore concesso al Milan sul punteggio di 1-1. L’episodio chiave che ha poi determinato l’ennesima sconfitta della Fiorentina in campionato.

Ancora ferma a tre punti in classifica dopo 7 giornate (è stato purtroppo ritoccato in negativo un altro record della recente storia viola), la squadra si prepara ora all’impegno europeo di Vienna contro il Rapid. Da un lato, trattandosi di una partita non ancora decisiva, il match potrebbe essere visto come una distrazione in vista del prossimo impegno casalingo col Bologna dell’avvelenato ex Vincenzo Italiano.
Dall’altro la gara europea, se vinta, potrebbe dare quella giusta iniezione di fiducia ad un gruppo anche non particolarmente fortunato nelle ultime uscite. Le due ultime sconfitte, arrivate peraltro dilapidando il vantaggio acquisito in campo, hanno comunque restituito dei segnali di ripresa dal punto di vista delle prestazioni. Ma non dei risultati. Un particolare non certo trascurabile, a cui il traballante Pioli dovrà porre rimedio in fretta.
Turnover e nuove scelte: Pioli vara la Viola in formato europeo
Considerando la più che deficitaria situazione di classifica in Serie A – e il probante impegno alle porte col lanciatissimo Bologna – l’allenatore dei toscani non può permettersi di far scendere in campo, giovedì alle 18:45, la stessa formazione chiamata poi a fare obbligatoriamente risultato positivo contro i felsinei.

Ecco che allora appare praticamente scontato l’ingresso in campo dal primo minuto di parecchi dei profili accantonati – quanto meno nelle scelte iniziali – da Pioli nelle ultime partite di Serie A.
Uno tra Edin Dzeko e Roberto Piccoli prenderà il posto di Moise Kean, recuperato a tempo di record per la gara col Milan e apparso comunque spento nel confronto con la difesa rossonera. A proposito di difesa, Pietro Comuzzo dovrebbe tornare titolare, col Capitano Ranieri che probabilmente osserverà un turno di riposo.
A centrocampo, infine, riposo per almeno uno tra Nicolussi Caviglia e Nicolò Fagioli, con lo stesso Gosens – autore dell’illusorio vantaggio a Milano – che partirà dalla panchina in vista dell’impegno domenicale contro i rossoblù.