Il tecnico giallorosso, sempre tagliente nelle sue dichiarazioni di mercato, potrebbe incassare un’altra beffa: se ne va nella big
Ha zittito tutti. Col duro lavoro, con la capacità di modellare la sua idea di gioco sul parco giocatori a disposizione, sfoggiando delle doti camaleontiche di cui già si erano avute le prime avvisaglie nell’ultimo anno a Bergamo.

Non è più – se mai lo fosse stato veramente – l’integralista di una volta Gian Piero Gasperini, l’allenatore che ha legato indissolubilmente il suo nome a quello dell’Atalanta, il piccolo club nerazzurro portato ripetutamente in Champions League e, nel maggio 2024, sul tetto d’Europa con la straordinaria conquista dell’Europa League.
Approdato a Roma per raccogliere la difficile eredità di Claudio Ranieri – che per inciso avrebbe conquistato il primo posto in classifica come punti fatti dal suo avvento – il tecnico di Grugliasco ha stilato un’ambiziosa lista di mercato solo in parte soddisfatta dal lavoro del pur abile Frederic Massara.
Spesso critico nei confronti dell’operato del dirigente – e della proprietà – in sede di campagna acquisti estiva, l’allenatore piemontese ha iniziato la stagione ‘accontentandosi’ di ciò che sia stato possibile effettivamente fare, considerando i paletti del Fair Play Finanziario e quant’altro.
La mancanza di almeno un esterno d’attacco (il nuovo arrivato Leon Bailey si è infortunato al primo allenamento) ha comportato un brillante esercizio di adattamento del mister, capace di recuperare alla causa anche calciatori dal passato glorioso con la maglia giallorossa, ma ufficialmente accantonati nei programmi futuri del club. Ovviamente stiamo parlando di Lorenzo Pellegrini, lanciato titolare nel Derby dello scorso 21 settembre e match-winner della sfida.
Addio Pellegrini, tris di big sull’ex Capitano: Gasperini beffato
A dispetto di alcune dichiarazioni estive che erano sembrate poco concilianti sull’apporto tecnico che avrebbe potuto dare un ragazzo a cui la società ha già comunicato di non voler rinnovare il contratto in scadenza nel prossimo giugno, Gasp ha dato fiducia a Pellegrini. Rigenerandolo dal punto di vista mentale e psicologico.

Forse liberato dalle responsabilità di una fascia da Capitano ora indossata da altri e paradossalmente tranquillo nel conoscere, ed aver accettato, il suo destino, il calciatore si sta rivelando un’arma preziosa nell’economia della manovra giallorossa.
La questione contrattuale è però un tema con cui fare i conti. Se è vero che la Roma lo avrebbe già salutato, a nessuno sfugge l’auspicata necessità di monetizzare dalla sua partenza. Che potrebbe avvenire solo nel mercato di gennaio, come indennizzo da pretendere dai club interessati.
Ecco che allora, sulla scorta di un interesse già mostrato all’alba del 2025, Inter, Napoli e Milan stanno fiutando il colpo. La possibilità di ingaggiare ‘Lollo’ ad un inevitabile prezzo di saldo fa gola alle tre big. Molto meno (per usare un eufemismo) a Gasperini, che già trema all’idea di dover ridisegnare la sua squadra senza l’apporto del numero 7 e forse (il condizionale è d’obbligo) senza interventi nel mercato di gennaio atti a colmare la lacuna aperta dalla partenza dell’ultimo figlio di Roma.